

La rappresentazione femminile è uno dei temi iconografici più amati dalla ceramica artistica italiana fra Trecento e Cinquecento.
SINOSSI
La rappresentazione femminile è uno dei temi iconografici più amati dalla ceramica artistica italiana fra Trecento e Cinquecento. Capolavori dalle linee ingentilite e dai colori ricercati che esaltano la grazia femminea, dei veri e propri ritratti fortemente influenzati dalla grande pittura contemporanea. I decoratori si soffermano su profili dalle fluenti chiome, ma anche sui copricap i, sugli ornamenti personali , sui costumi indossati. La bellezza è esaltata in ogni aspetto e dettaglio della composizione , talvolta raccolta all’interno di un grande anello, a segnare l' immagine di una donna promessa in sposa . La figura femminile è sempre protagonista sui vasi amatori, anche come "cacciatrice" nelle rappresentazioni dell’ A mor cortese, in atto di lancia re dardi per cogliere al cuore l’uomo oggetto del suo desiderio: «Elli fu amore, che, trovando nui, meco restette che venia lontano, a guisa d’un arcier presto soriano…» (Guido Cavalcanti).
PROFILO DEGLI AUTORI
Alessio Ferrari; lavora al museo di Montelupo dal 1986, si occupa delle collezioni ceramiche curandone la conservazione, la documentazione, l’archiviazione ed infine la valorizzazione. Per molto tempo è stato il responsabile del laboratorio di restauro del Museo. Ha partecipato allo scavo del Pozzo dei Lavatoi, che ha segnato l’inizio della “riscoperta” della produzione di maiolica rinascimentale di Montelupo ed in seguito a tutti gli scavi e recuperi che nel tempo si sono succeduti sul territorio.
Alessandro Mandolesi; archeologo, già Professore a contratto di Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università di Torino è Direttore Scientifico del Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino e del Museo delle Necropoli Rupestri di Barbarano Romano (VT). Si occupa di comunicazione archeologica per il conto del Parco Archeologico di Pompei. E’ autore di numerose pubblicazioni a sfondo archeologico.