

La filatura e la tessitura hanno rappresentato nel mondo antico due attività precipue femminili legate intimamente alla sfera domestica, ovvero allo spazio nel quale vivevano e governavano le donne.
SINOSSI
La filatura e la tessitura hanno rappresentato nel mondo antico due attività precipue femminili legate intimamente alla sfera domestica, ovvero allo spazio nel quale vivevano e governavano le donne. L'analisi dei dati materiali e delle fonti scritte e iconografiche mostra, tuttavia, che alla diversità della tecnica corrispondeva sostanzialmente la differenza sociale di chi la usava: mentre la filatura poteva essere meno specializzata, la tessitura richiedeva una maggiore sapienza tecnica venendo a costituire, pertanto, uno degli elementi che contraddistingueva la donna di rango, anche regale, come l'immagine iconica della regina Penelope, ricordata da Omero nell'atto di fare e disfare la tela funebre del suocero. La tessitura, inoltre, era segno della stretta relazione tra potere e sacralità che permeò nel tempo la cultura sia in occidente sia in oriente. Il rapporto tra elemento divino e umano è persistito fino a che l'attività è rimasta nelle mani delle donne, come mostrano le drammatiche figure di dee e mortali dei racconti mitologici. L'invasione maschile in questo campo è invece dimostrata dall'adozione della metafora tessile nel linguaggio filosofico e intellettuale. Obiettivo di questo volume è seguire il percorso del filare e del tessere nel mondo femminile sulla base delle fonti e dei dati materiali di contesti culturali occidentali che vanno dal X-X secolo a.C. al XV d.C., dimostrando, attraverso le storie di “signore” divine, mitiche e reali, come esse abbiano tessuto, nel tempo e nelle diverse civiltà, le “trame del potere”. Dalle mani delle inesorabili Moire-Parche padrone della vita dei mortali a quelle delle solenni figure senza nome sul trono etrusco di Verucchio e sul tintinnabulo di Bologna, dalle mani della crudele Minerva che punisce Aracne a quelle delle esemplari matrone romane, il filo verrà svolto nel tempo fino al passaggio epocale tra il mondo antico e il Medioevo cristiano, dove verrà raccolto dalla Vergine e dalle Sante di Dio.
PROFILO DEGLI AUTORI
Maria Paola Del Moro è curatore dei Beni Culturali della Sovrintendenza Capitolina e lavora nel Museo dei Fori Imperiali – Mercati di Traiano, dove si occupa di attività espositive e di didattica. Laureata in archeologia cristiana e specializzata in archeologia medievale presso l'Università La Sapienza di Roma, ha rivolto studi e attività scientifiche principalmente sulle catacombe romane, su Cirene (Libia) e sull'area dei Fori Imperiali - Mercati di Traiano, come indicano le numerose conferenze e pubblicazioni al suo attivo.
Daniela Tabò è curatore dei Beni Culturali della Sovrintendenza Capitolina e lavora nella Direzione dei Musei Archeologici e Storico Artistici - Musei Capitolini, dove si occupa delle attività necessarie per concedere in prestito le opere archeologiche a eventi espositivi. Laureata e specializzata in Paletnologia presso l'Università “La Sapienza” di Roma, il suo interesse è rivolto alle età del Bronzo, del Ferro e Orientalizzante. Ha recentemente partecipato allo studio e alla pubblicazione della necropoli a Capena in località San Martino in età Orientalizzante.