

Lo scritto si sofferma su alcune figure femminili di sante della tarda antichità (fine IV-primi del V secolo) legate in particolare al quartiere dell'Aventino: Marcella, Paola, Melania l'anziana e Melania la giovane.
SINOSSI
Sin dai tempi più remoti, la donna ha assunto ruoli diversi e il suo status è variato da civiltà a civiltà anche nel medesimo periodo storico.
Lo scritto si sofferma su alcune figure femminili di sante della tarda antichità (fine IV-primi del V secolo) legate in particolare al quartiere dell'Aventino: Marcella, Paola, Melania l'anziana e Melania la giovane. Alcune di loro sono protagoniste e promotrici delle prime comunità femminili di vedove e vergini votate all'ascetismo, alla carità e allo studio delle sacre scritture sotto la guida di santi e intellettuali quali sant'Atanasio e san Gerolamo. Tutte provenienti da ricchissime famiglie di nobiltà senatoria, in parte ancora pagane, abbracciano la fede cristiana scegliendo una vita di povertà, preghiera e studi biblici. Melania l'anziana, Paola e poi Melania la giovane lasceranno per sempre Roma e intraprenderanno lunghi viaggi per raggiungere l'Egitto, la Palestina, e stabilirsi poi a Gerusalemme o Betlemme. Superando l'opposizione e lo sconcerto dei familiari e dell'alta società romana, riusciranno a liquidare le loro ingenti proprietà sparse per tutto l'Impero per aiutare monaci, profughi e poveri e costruire e dotare monasteri femminili e maschili vicino ai luoghi santi. L'aspetto più interessante della personalità di alcune di loro è la viva partecipazione alla vita intellettuale e spirituale del tempo. Sono donne sante e colte che leggono la Bibbia, ricercano fonti, comparano testi recuperando originali in lingua greca o in aramaico, discutono alla pari con Gerolamo e, come santa Paola a Betlemme, lo sosterranno concretamente consentendogli per lunghi anni una serena vita di studio. Le lettere di Gerolamo e altre fonti attendibili ci consentono di ricostruire episodi importanti delle loro vite sullo sfondo di una Roma già minacciata dalle invasioni barbariche (Santa Marcella morirà nel 410 proprio per le violenze subite durante il sacco di Roma e la distruzione della sua dimora aventiniana). .
PROFILO DELL'AUTORE
Laureata e specializzata in storia dell’arte medioevale moderna alla Università “La Sapienza” di Roma, ha svolto la sua attività dal 1979 presso il Museo di Roma e, dal 1998 al 2016, ai Musei Capitolini. Qui è stata responsabile delle mostre temporanee e di alcuni restauri e allestimenti permanenti ( la Statua onoraria di Carlo I d’Angiò di Arnolfo di Cambio e lo Stendardo di San Giorgio nel Palazzo dei Conservatori). Ha pubblicato studi dedicati alla scultura barocca romana, il catalogo dal titolo Le collezioni di scultura del Museo di Roma. Il Seicento (Roma 2002) e il catalogo delle sculture della Collezione Valentino Martinelli, donate a Perugia nel 2002. Negli stessi anni è stata docente a contratto presso la scuola di specializzazione in Beni Culturali della Università della Tuscia e ha pubblicato gli esiti di alcuni importanti restauri: Il Busto di Medusa di Gian Lorenzo Bernini, Studi e restauri, Roma 2007 e La statua onoraria d Carlo I d’Angiò re di Sicilia e senatore di Roma, Roma 2009.