

La città e la necropoli etrusca di Castel d'Asso si estendono a circa 8 km ad ovest di Viterbo sul proseguimento della strada che conduce alle Terme dei Papi.
SINOSSI
La città e la necropoli etrusca di Castel d'Asso si estendono a circa 8 km ad ovest di Viterbo sul proseguimento della strada che conduce alle Terme dei Papi. L’area archeologica, che comprende sia i resti di un castello medievale edificato sulle rovine dell’antica città etrusco romana di Axia, che la necropoli monumentale di tipo rupestre, è ricca di testimonianze che vanno dal periodo etrusco al medioevo. In un ambiente estremamente suggestivo, si ha una grande concentrazione di esempi di tombe rupestri del tipo a semi dado con finte porte e vano di sottofacciata, che vanno dal IV al II sec. a.C., prime tra tutte la Tomba Orioli (II sec.a.C.) avente la camera funeraria lunga ben 17 metri e con 67 sepolture del tipo a fossa, e la Tomba Grande del III sec.a.C., la più ampia in assoluto tra le tombe a semidado delle necropoli rupestri esistenti in Etruria. Lo spettacolo offerto dalle tombe intagliate nella roccia tufacea, se osservato dalla torre di fronte, è particolarmente spettacolare sotto il profilo architettonico ed ambientale, lasciando stupito il visitatore per la selvaggia bellezza che genera e per la grandiosità che l’intero complesso manifesta.
PROFILO DEGLI AUTORI
Francesca Ceci, laureata e specializzata in Numismatica greca e romana all’Università di Roma “La Sapienza”, è archeologa presso i Musei Capitolini. E’ membro dell’ICOM, della redazione scientifica della rivista Archeo, della Società Italiana di Storia delle Religioni. E’ Ispettore Onorario del Ministero e le Attività Culturali per parte del territorio dell’Etruria Meridionale. Ha al suo attivo alcuni volumi pubblicati con l’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, la curatela di convegni e la stampa di numerosi articoli che spaziano dall’archeologia etrusco-romana al XVIII secolo.
Luciano Proietti è nato a Bagnoregio (VT) nel 1951 e da circa 40 anni vive a Viterbo . Laureato in Ingegneria civile alla Sapienza di Roma, libero professionista, docente di Topografia presso vari istituti tecnici statali di Viterbo e provincia, ora in pensione, già presidente della Società Archeologica Viterbese “Pro-Ferento” dal 2000 al 2005, attualmente ricopre la carica di presidente di Archeotuscia, interessandosi da oltre un quarantennio alla ricerca archeologica e ad attività finalizzate al recupero, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico del territorio della Tuscia.