

Arrivando dal mare, sembra che la città - e gli ultimi lembi della Conca d’Oro - sia abbracciata dalle montagne che la circondano.
SINOSSI
Arrivando dal mare, sembra che la città - e gli ultimi lembi della Conca d’Oro - sia abbracciata dalle montagne che la circondano. Dal Paleolitico superiore questo spazio è stato abitato e le tracce che testimoniano questa lunghissima frequentazione vengono spesso alla luce in maniera inaspettata. Mabbonath, la città abitata, il primo nome utilizzato dai Fenici di Tiro e poi Zyz, il fiore, è una delle colonie puniche in Sicilia e con Mtw (Motya) e Kfra (Solus, Solunto) rappresentò una base cartaginese di primaria importanza, fino alla metà del III sec. a.C. quando venne conquistata dai Romani. Dopo i Romani, le invasioni di Vandali e Ostrogoti, i Bizantini e poi la conquista araba, sarebbe meglio dire islamica, e ancora Normanni, Svevi, Angioni, Aragonesi, Spagnoli, Borbone fino a Garibaldi e l’annessione al Regno d’Italia. Ognuno ha lasciato tracce nella lingua, nell’arte, nella cucina rendendo questa città un vivace crocevia di tutte le terre che si affacciano sul Mediterraneo.
BIOGRAFIA
Giuseppina Battaglia ha studiato all’Università “La Sapienza” di Roma dove si è laureata in Paletnologia e specializzata in Preistoria e Protostoria con
Alberto Cazzella. Come libera professionista ha collaborato per anni con diverse Soprintendenze, soprattutto nel Lazio e in Lombardia. Dal 2005 lavora a Palermo, prima al Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas” e dal 2011 presso la Soprintendenza BB.CC.AA. – Unità Operativa per i Beni Archeologici.
Costanza Polizzi, archeologa laureata all'Università di Palermo in Archeologia della Magna Grecia e specializzata in Archeologia Classica all'Università di Catania, dopo aver svolto per alcuni anni l'attività da libera professionista collaborando con le Soprintendenze di Palermo e Trapani, dal 2005 lavora a Palermo presso il Museo Archeologico Salinas.